Perché odiamo tanto la Ferragni?

Non ho pubblicato ancora nulla riguardo alla proposta di matrimonio di Fedez alla Ferragni, né ho commentato né mi sono interessata più di tanto, anche perché il mio mondo ruota intorno alle vicende delle serie tv, che sono di gran lunga più interessanti!

Non ho pubblicato ancora nulla perché non me ne frega niente, ma non ho potuto non notare il marasma di commenti positivi e di commenti negativi rivolti alla Chiarona nazionale e a Federicuzzo e devo dire che ho provato uno stupore disagiante di fronte a tutti i commenti al vetriolo, successivi alla proposta di matrimonio.
E i commenti dei commenti, e i commenti che commentano i commenti.
Ebbasta.

Mi chiedo, perché odiamo tanto la Ferragni e il suo acclamato futuro marito?
Semplice: perché lei ha una vita da favola e noi no.
Lei ostenta la sua vita da favola e noi non possiamo.
Il perché di tutto questo “odio” è l’invidia, dimenticando un piccolissimo particolare importante: siamo esattamente come lei.
Facciamo le stesse identiche cose che fa Chiara Ferragni, postiamo in continuazione, ostentiamo le nostre esperienze di vita,  spiattellandole con cognizione sui social network come se a qualcuno importasse veramente cosa mangiamo a colazione o se stiamo in palestra a correre 100 km, o se abbiamo visitato il posto più incredibile del mondo.

Ci rendiamo pubblici, ma noi falliamo perché la nostra vita è “comune”, quotidiana.
La Ferragni’s life invece è piena di esperienze fuori dalla accezione “comune”.
Noi facciamo trasferta da Camporoppolo a Baiano***, mentre lei da Milano a Los Angeles.
Invece di prestare semplice indifferenza o gioire di fronte al successo di una ragazza italiana di appena 30 anni, che ha costruito un impero, ci accaniamo.

Ci facciamo trasportare dall’invidia viscerale dimostrando una frustrazione esistenziale veramente patetica.
Lei ci sbatte in faccia, tutti i giorni, che ce l’ha fatta, che è realizzata, che ha avuto un’opportunità ed è stata così intelligente da sfruttarla a tutto tondo, che vive una vita lussuosa e spettacolare ma “dimensionata” e noi, invece, siamo segregati nella nostra piccola comune esistenza e non facciamo altro che puntare il dito.
Diamoci una calmata.
È inevitabile la trascuratezza del nostro giardino se stiamo a fissare quotidianamente l’erba del vicino.
Ridimensioniamo le rosicate, e tentiamo di fare quello che fa Chiara: goderci la vita per le opportunità che ci propone.
***chi mi conosce sa di cosa sto parlando.